Pace per Gaza

Il Collegio dei docenti del Liceo Castelnuovo di Firenze, riunito in assemblea in data 12 settembre 2025, sente la necessità di esprimere con forza la propria posizione relativamente alla tragedia in atto nei territori palestinesi. Come educatori non possiamo affrontare il nuovo anno scolastico in silenzio di fronte alla sistematica strage in corso a Gaza; sentiamo il dovere di volgere l’attenzione, nostra e di tutta la Scuola, sulle atrocità in atto e di prendere posizione a favore della Pace.

Nella Striscia di Gaza si sta consumando una tragedia umanitaria di proporzioni inaccettabili, che si è estesa anche alla Cisgiordania e che tradisce qualunque senso di umanità: decine e decine di migliaia di palestinesi, per la quasi totalità civili tra cui moltissimi bambini, hanno perso la vita dall’inizio del conflitto e tanti altri rischiano di perderla ogni giorno sotto i bombardamenti, a causa della carestia, della mancanza di acqua potabile, di combustibili e di cure mediche. Certo non possiamo dimenticare il brutale attacco compiuto da Hamas il 7 ottobre 2023. A tale attacco va la nostra piena e ferma condanna. Tuttavia, la risposta del Governo di Israele ha assunto dimensioni sproporzionate, colpendo indiscriminatamente la popolazione palestinese e costringendola ad abbandonare la propria terra con un esilio forzosamente indotto dalla violenza bellica.

La Corte Internazionale di Giustizia, dopo aver dichiarato nel gennaio 2024 che lo Stato di Israele ha violato e continua a violare a Gaza gli obblighi derivanti dalla Convenzione per la prevenzione e la punizione del crimine di genocidio, ha successivamente definito - luglio 2024 - le politiche esercitate da Israele in Cisgiordania, a Gerusalemme est e nella Striscia di Gaza come una grave violazione del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese, espressione di segregazione razziale e apartheid. La Corte, accertata l’illiceità dell’occupazione israeliana, ha affermato l’obbligo per lo Stato ebraico di smantellare le colonie e ritirare le proprie truppe. Ha inoltre riconosciuto una serie di obblighi in capo agli Stati terzi, tenuti a interrompere qualunque forma di aiuto o assistenza al mantenimento dell’occupazione illecita anche assumendo misure incisive: sospendere ogni trasferimento di armi, adottare sanzioni politiche, diplomatiche e commerciali, garantire la distribuzione degli aiuti umanitari.

Tali provvedimenti non hanno, tuttavia, avuto alcun esito.

Tutto questo ha suscitato una significativa mobilitazione della società civile attraverso iniziative umanitarie e non violente che cercano di portare sollievo alle popolazioni civili. Sosteniamo con forza tali iniziative, quali la recente Global Sumud Flotilla, che ha sfidato il blocco israeliano per portare aiuti umanitari.

Ma tutto questo si verifica anche nell’imbarazzante mancanza di risoluzioni da parte delle istituzioni italiane ed europee. Come cittadini ed educatori, fedeli ai principi della Costituzione della Repubblica Italiana che sottolinea i valori della pace, della giustizia, della cooperazione fra Nazioni, del rispetto dei diritti umani, principi fondativi dell’Unione Europea, sentiamo il dovere di chiedere con forza che le istituzioni sovranazionali e la comunità internazionale si mobilitino affinché al popolo palestinese sia garantito il diritto fondamentale di vivere nella propria terra, lo Stato di Palestina, e si creino le condizioni di pace per i due popoli.

Come Scuola, ovvero come istituzione educativa, sentiamo il bisogno di rendere pubbliche le nostre considerazioni e chiediamo alle istituzioni italiane, europee ed internazionali di adoperarsi in tutte le sedi, nazionali ed internazionali, affinché:

  • si fermi il genocidio in atto a Gaza con un cessate il fuoco permanente, come richiesto dalla Corte Internazionale di Giustizia;
  • ci sia l'immediato rilascio degli ostaggi israeliani ancora tenuti prigionieri da parte di Hamas;
  • si permetta l'arrivo e la distribuzione di aiuti umanitari alla popolazione palestinese, sotto l'egida dell'ONU;
  • si sospendano gli accordi con il Governo israeliano che prevedano l’invio di armi e la collaborazione in campo militare, fino al cessate il fuoco;
  • si lavori per riavviare un processo di pace che possa stabilizzare l'area e interrompere la spirale di violenza del conflitto israelo-palestinese, come previsto dalla risoluzione ONU n.181 del 29 novembre 1947, con la nascita di due Stati: uno ebraico, l’altro arabo-palestinese.

I docenti dell’Istituto ritengono le argomentazioni del presente documento possibile oggetto di approfondimento durante le ore di Educazione Civica, disciplina curricolare prevista dal nostro Ministero dell’Istruzione e del Merito.

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